VACCINO LEISHMANIA: UN PO' DI CHIAREZZA
La Leishmaniosi è una malattia parassitaria che colpisce il cane, largamente diffusa nelle Regioni del Mediterraneo. Il contagio avviene attraverso la puntura di un flebotomo femmina, detto anche pappatacio, ma è sempre necessario l'intervento dell'insetto, mentre non è possibile la trasmissione diretta da un cane all'altro. L'esito dell'esposizione varia in funzione di numerosi fattori tra cui i più importanti sono la virulenza del parassita e la risposta immunitaria dell'ospite.
In merito al sistema immunitario, semplificando, possiamo dire che esistono 2 tipi di risposta immunitaria: una detta cellulo-mediata, rivolta soprattutto contro agenti che agiscono in ambiente intra cellulare (come la leishmania) ed una, detta umorale, che produce anticorpi e si rivolge soprattutto ad agenti extra cellulari.
Nel corso dell'infestazione da Leishmania solo il primo tipo di risposta, quella cellulo-mediata, risulta essere efficace, per cui i cani che attiveranno principalmente questa forma di difesa saranno in grado di tenere la malattia sotto controllo e, in taluni casi, di guarire.
La produzione eccessiva di anticorpi, per contro, non solo non si rivela efficace, ma risulta addirittura dannosa perché, legandosi ad alcune parti del parassita – dette antigeni – si formano delle molecole molto grosse, gli immunocomplessi, che non passano attraverso il filtro renale ma vi si depositano provocando uno stato di infiammazione cronica da cui derivano condizioni di insufficienza renale, l'effetto collaterale più temuto e spesso letale della Leishmaniosi canina.
In tempi relativamente recenti è stato messo in commercio un “vaccino”, di cosa si tratta e come agisce?
Si tratta di un prodotto che differisce dai vaccini “normalmente” conosciuti - per gastroenterite, cimurro, leptospirosi, ecc – perché non protegge da un'infezione virale o batterica ma cerca di “indirizzare” la risposta immunitaria del cane che dovesse venire a contatto con il parassita della Leishmania. Ciò ha reso più difficoltosa e lunga la ricerca e la sperimentazione, da cui derivano anche i costi maggiori. Inoltre, al primo ciclo sono necessarie tre vaccinazioni (seguite da un richiamo all'anno) contro le due normalmente sufficienti per le malattie infettive e va effettuato un test prima dell'inizio del protocollo per accertare la negatività dell'animale.
A fronte di queste considerazioni va chiarito che il vaccino per la Leishmania non elimina il rischio di malattia (come avviene, con buona approssimazione, per i vaccini che normalmente conosciamo) ma lo riduce significativamente, di 4 volte per la precisione.
Per finire, non essendo stati effettuati studi specifici, la somministrazione è sconsigliata durante gravidanza ed allattamento.
Per ulteriori informazioni scrivete a
associazione@battilazampa.it inserendo nell'oggetto “Rubrica Infovet”.
Vi consigliamo inoltre di rivolgervi al vostro Veterinario di fiducia.