Riflettori puntati su:

LA CACCIA:
PERCHE' LA LIBERTA' DI POCHI DEVE LIMITARE QUELLA DI MOLTI?

Arriva Settembre e si riapre la caccia, e con lei si riaprono anche le polemiche, ritornano gli incidenti che coinvolgono non soltanto i cacciatori e i loro cani ma anche comuni cittadini che abitano in aree venatorie, ricercatori di funghi, ciclisti, bambini.
Ad oggi sono già 7 i cacciatori morti e 15 quelli feriti, nonché 7 i cittadini feriti tra cui una bambina.
Eppure, nonostante i dati allarmanti e l'evidenza che gli incidenti non siano sotto controllo ed in diminuzione, i diritti dei cacciatori non si toccano…e per quelli del restante 98.8% della popolazione che si fa??
Personalmente abito in area rurale ed ogni anno, da settembre a febbraio, la storia si ripete, ogni domenica (e non solo) mi ritrovo il confine piantonato da persone armate, perché questa è la realtà, non mi sento MIA proprietà, di passare lungo il perimetro del mio terreno e mi chiedo come questo sia possibile.
Perché uno “sport” (vogliamo parlarne??) che coinvolge appena l'1,2% della popolazione italiana,
gode di tutte queste tutele, perché le leggi sono ancora così arcaiche ed evidentemente incapaci di difendere adeguatamente i propri cittadini?? E perché, anche quelle esistenti, sono così spesso infrante sotto gli occhi di tutti?
Non bastano i 60 morti e i 106 feriti, tra cacciatori e gente comune, della stagione 2012/2013, per far cambiare qualcosa? Di cos'altro abbiamo bisogno??


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