CASO CLINICO: LA PANCREATITE, COME RICONOSCERLA

La pancreatite è una patologia molto seria che può affliggere il nostro cane o il nostro gatto, spesso presentandosi con sintomi generici, altre volte con quadri clinici più eclatanti.
Possono aversi nausea e/o vomito, diarrea, inappetenza, talvolta dolore addominale molto intenso, aumento della sete e della quantità di urina emessa, ipotermia o ipertermia, ittero.

Si tratta di una malattia alla cui origine si possono individuare cause diverse: errori alimentari (alimentazione particolarmente ricca in grassi), traumi addominali (botte o investimenti), infezioni batteriche o virali, somministrazione di farmaci.

Il pancreas produce, sotto forma di zimogeni (proenzimi), le sostanze necessarie all'organismo per la digestione degli elementi contenuti nella carne, e ci sono numerosi fattori metabolici che "proteggono" l'organismo dalla liberazione e dall'attivazione di tali enzimi. Ma, talvolta, quando si verifica un arresto di questi processi difensivi, si innesca la liberazione, a livello dello stesso tessuto pancreatico che li ha prodotti, di tali enzimi che, letteralmente, "digeriscono" il pancreas, innescando una reazione infiammatoria importante che produce un ulteriore grave danno all'organo.

Una volta giunti alla diagnosi (che si raggiunge con esami del sangue e con l'indagine ecografica), a seconda della severità del quadro clinico, si potrà valutare se ospedalizzare o meno il paziente.
Dal punto di vista alimentare, se prima si consigliava di sospendere completamente l'alimentazione per alcuni giorni, ora si preferisce garantire un adeguato supporto nutrizionale per via orale (quando possibile), con una dieta povera in grassi ed, eventualmente, con l'aggiunta di enzimi pancreatici liofilizzati messi direttamente a contatto con il cibo, in modo che possano effettuare una sorta di "predigestione" e aiutare il soggetto affetto da pancreatite ad utilizzare in maniera più efficiente il cibo ingerito.

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